>CAPITOLO 4 < BLOODY FACEBOOK

Bloody FacebookChapter 4

ALL LANGUAGES 👇

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=193218089476908&id=100063661542082

    

Salvatore Longobucco si presentò alla camera 44 del Grand Hotel Megan, come indicato sul foglietto. Bussò alla porta e, dopo neanche tre secondi, Matilde la aprì. Non appena Longobucco varcò la soglia, la donna chiuse la porta, accompagnandola col piede, gli afferrò la cravatta, lo tirò verso di sé e lo baciò a lungo con travolgente passione.


-Wow! Che bacio Matilde! Sbaglio o ti sono mancato?-
– Tantissimo bastardo!-


E lo baciò di nuovo con maggior  trasporto rispetto a prima. Non appena le bocche si staccarono, Salvatore notò che schianto fosse Matilde. Aveva i capelli neri, sciolti, che le ricadevano in onde sulle spalle e sul décolleté generoso; indossava una vestaglia di raso nero che esaltava le sue forme sinuose e autoreggenti in pizzo nero con la riga. Matilde saltò in braccio a Salvatore e lui, tenendo le mani sulle sue natiche, notò con piacere che non portava le mutandine. Abbracciati stretti stretti, e baciandosi ancora intensamente, si trovarono a letto, completamente nudi: diedero così vita a veri e propri fuochi d’artificio. Dopo essersi lasciati andare al sesso più sfrenato e coinvolgente, Salvatore si trovò a pancia in giù con Matilde sdraiata sopra di lui, sempre a pancia in giù.


-La tua compagna come si chiama?-
-Martina.-
-Ma non sospetta niente, non è gelosa di un gran figo come te?»-
-Mi lusinghi, cara, ma, ora, non esageriamo: tu sei completamente pazza di me perché è il nostro lavoro in comune che ti eccita. Comunque no, non ci sono questi problemi fra me e lei: siamo sempre stati una coppia libera fin dall’inizio, possiamo avere le nostre avventure con altri partner, purché in modo riservato. Martina, che lavora come anestesista all’Ospedale di Reggio Emilia, ha avuto storie con alcuni colleghi del suo reparto ma, chiaramente, non mi parla delle sue scappatelle. Sappiamo entrambi che ci cornifichiamo ma, in ogni caso, conduciamo una vita fatta d’amore e di passione, come se niente fosse.-


Mentre Salvatore terminò di pronunciare queste parole, squillò il suo telefono.


“Pronto maggiore, sono il colonnello Lo Presti, ho già i primi risultati dell’autopsia sul corpo di Alina. Ebbene, la vittima non ha subito violenze sessuali ed è stato constatato che è rimasta a digiuno per parecchi giorni.”
Longobucco, dopo aver riflettuto qualche secondo, rispose:
” È probabile quindi che Alina sia stata sequestrata e poi portata in quell’appartamento per essere uccisa.”
” Sicuramente, è molto plausibile maggiore.”
Disse Lo Presti e continuò :
“Inoltre abbiamo scoperto, dai tabulati telefonici, che la vittima è collegata a Romeo Cosentino, il più giovane dei quattro fratelli della cosca malavitosa. Probabilmente era una delle sue tante donne, del giro della prostituzione. La attendo domani mattino, alle undici, insieme alla squadra investigativa, per fare il punto della situazione.”
Salvatore salutò il colonnello, spiegò la telefonata alla collega criminologa e si accese una sigaretta. Fece un tiro e la passò a lei.


-Ora cara chiamo la receptionist e ordino qualcosa da mangiare per noi e del buon vino.- La nottata dei fuochi d’artificio non era ancora termina.


Atropo era seduto a tavola in un lussuoso ristorante Milanese. Attese giusto un paio di minuti l’arrivo di Annika. Si alzò subito per farla accomodare e faticò non poco a non far trasparire il proprio stupore notando come la ragazza somigliasse in modo incredibile ad Alina. Erano loro due, soli, in una saletta privata, arredata con una piccola tavola rotonda ricoperta da una tovaglia bianca, in seta, lunga fino a terra e cucita in un raffinato gioco di plissé; a centrotavola troneggiava un piatto circolare, di acciaio lucente, portante un vaso di cristallo contenente fiori profumati e, tutt’intorno, candele altrettanto profumate ad altezza a scalare. Trascorsero alcuni minuti di silenzio, tra sguardi intensi e la lettura del menù. Arrivò il cameriere e Annika si affidò ad Atropo per l’ordinazione dei piatti.
-Per cominciare, ci porti cortesemente delle ostriche e champagne, grazie.-
Passarono altri minuti di silenzio e di nuovo sguardi intensi intercorsero fra i due con, in sottofondo, la musica di Sade… “No need to ask, he’s a smooth operator, smooth operator, smooth operator…”


Intanto, il profumo leggero e delicato dei fiori si diffondeva nel locale e il fuoco tenue  delle candele pareva seguire la sua direzione. Annika rimase incantata dal fascino del suo cavaliere improvvisato. Voce bassa ma profonda, occhi scuri e sguardo deciso, viso ben rasato, capelli brizzolati e corti al punto giusto. Atropo indossava con gran classe uno smoking nero con farfallino. Il cameriere portò quanto ordinato su piatti di porcellana a forma di cuore.


-Allora Annika, posso fidarmi di te? Adrian mi ha detto che anche tu hai un conto in sospeso con i Cosentino.-
-Certo, in particolare con Romeo. Ha ucciso mia sorella perché si era ribellata all’obbligo di prostituirsi subendo, prima di morire, varie violenze da lui e dai suoi tre fratelli.-
Atropo pensò che la poverina avesse fatto la stessa triste e brutale fine di sua figlia Agata; i suoi occhi si velarono di tristezza, ma il tutto durò una frazione di secondo: nessuno doveva intuire le sue debolezze. E disse:
-Ti avverto che rischi tantissimo, non c’è bisogno di ricordarti che i Cosentino sono degli animali; forse ti toccherà pure andarci a letto insieme.-
-Lo so, sono ben consapevole, ma sono disposta a tutto pur di vendicare mia sorella Aida- disse Annika con sguardo rattristato.

Atropo fece la sua proposta economica a cui la ragazza non poteva rinunciare :
-Se sollevi il sottopiatto c’è un assegno di anticipo a sei cifre e, a lavoro ultimato, ne avrai un altro a sette cifre: servirà a garantire benessere alla tua famiglia e ad almeno altre due generazioni dopo di te.-


La musica passò da Sade a Careless Whisper di George Michael…” I’m never gonna dance again guilty feet have got no rhythm…”
Annika era estasiata dall’atmosfera seducente e quasi surreale di quel locale : succhiò delicatamente un’ostrica, lasciò cadere in terra la sua scarpina nera tacco dodici e posò la punta del piede sulla gamba di Atropo.

ALL LANGUAGES👇

 https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=193218089476908&id=100063661542082

10 commenti

  1. Sergio ha detto:

    ❤️Sade❤️

    "Mi piace"

    1. carlobianchiorbis ha detto:

      Eh sì, Sade, ❤️

      "Mi piace"

  2. Giulia ha detto:

    Bello Bloody Facebook. Complimenti Carlo… 😊

    "Mi piace"

  3. Renato ha detto:

    Molto interessante come thriller…

    "Mi piace"

  4. Federico ha detto:

    Super

    "Mi piace"

  5. Emilia ha detto:

    Ottimo👍

    "Mi piace"

  6. William67 ha detto:

    Scrittura semplice, essenziale, ma coinvolgente.

    "Mi piace"

  7. carlobianchiorbis ha detto:

    You can read all my novels, in all languages, in the following my Facebook blog:

    https://www.facebook.com/OrbisCarloBianchiAbbiategrassoedintornimilanesi

    "Mi piace"

  8. Anna ha detto:

    Bell’omaggio a Sade che adoro. Bravo Carlo…

    "Mi piace"

  9. carlobianchiorbis ha detto:

    Grazie di cuore a tutti quanti per la Vostra cortese attenzione.
    #carlobianchiorbis

    "Mi piace"

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...