Greek Love – L’Amore Greco – Chapter 23
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E arrivò il mattino. Passammo la prima notte accolti nella villa di Dimitra. Io e mio padre Giulio insieme nella stessa camera degli ospiti, mentre la padrona di casa e la figlia Iris ciascuna nella propria camera da letto. Mi addormentai teneramente come un bambino pensando al dolce viso di Iris, senza l’ossessivo pensiero del sesso che mi perseguitò nelle notti precedenti.
Comunque, sia io che mio padre eravamo molto stanchi, così come la figlia di Dimitra. Quando infatti ci sedemmo a tavola all’ora di cena, la giovane greca non aveva più gli occhi vispi delle ore diurne. Era evidente che il viaggio di ritorno da Parigi e il suo servigio di guida turistica al porto per noi, l’avevano affaticata seppur fosse giovane. Cenammo con pasti leggeri, sempre tipici greci, a base di verdura e frutta. Al risveglio mangiammo una colazione classica mediterranea abbondante, serviti dallo stesso cameriere del pasto della sera precedente. Il suo nome era Nicholas e assomigliava moltissimo ad Aniketos ma non era suo fratello. La mia curiosità era talmente forte che vinsi la mia cronica vergogna e lo chiesi a Iris. Almeno ci guadagnai un suo bel sorriso nei miei confronti per confermarmi che non erano nemmeno parenti.
Il programma della giornata, organizzato sempre ovviamente da Dimitra, era una bella e spensierata gita sulla spiaggia di Limnionas. Ci condusse in quello splendido luogo Iris, guidando il suo Suv. Io stavo seduto davanti, mentre Giulio e la sua amica dietro. Mentre percorrevamo la strada che ci portava alla spiaggia, Iris ebbe modo di chiedermi qualcosa su di me: l’età, i miei studi, se ero fidanzato, i miei hobby e così via; e intanto che le parlavo non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle sue belle gambe dalla pelle liscia e ambrata. Aveva indossato dei calzoncini corti che mi permettevano di vedere le sue cosce nel loro pieno splendore. Anche Giulio e Dímitra parlavano tra di loro consentendomi di poter instaurare un dialogo piuttosto affettivo con la giovane greca. Era finalmente un primo passo per sbloccarmi con Iris e iniziare qualcosa di intrigante con lei.
Non appena arrivammo sulla spiaggia rimasi affascinato dalla tranquillità del luogo, soprattutto perché mi disse Dimitra che era un giorno infrasettimanale. Nei weekend era facile trovare più confusione e parecchia gente, perlopiù famiglie, accampate per fare bbq.
Notai che Limnionas era una lunga striscia di sabbia fine color oro. L’acqua del mare era turchese e trasparente e mi disse Iris che però, in alcuni punti, si potevano trovare delle alghe della specie posidonia che rendevano il fondale un po’ melmoso. Vidi anche tratti rocciosi intorno a noi e basse scogliere e discrete zone di vegetazione tipica delle spiagge inalterate.
Ci accomodammo sull’unico lembo di spiaggia attrezzata con lettini e ombrelloni.
Il sole del mattino era caldo e non scottava ancora ed era confortante sulla mia pelle.
Io e Giulio portavamo il classico slip da bagno di colore scuro, Dimitra un sensuale costume intero cut-out bianco, mentre Iris indossava un classico bikini rosso sennonché si avvolse, intorno alla sua vita, un raffinato e lungo pareo fiorato. Quell’indumento di cotone indossato dalla giovane greca, mi fece ritornare in mente mia madre Lucilla che lo utilizzava anche lei in spiaggia, quando aveva il ciclo mestruale. E mio padre Giulio, che aveva notato il mio sguardo fisso verso il pareo, mi sorrise facendomi capire che anche a lui era venuta in mente Lucilla, per lo stesso motivo che stavo pensando io.
Dimitra e Giulio si sdraiarono sui lettini, mentre io e Iris su una stuoia. Mi addormentai facendomi accarezzare dai raggi solari ancora tiepidi del mattino, fino a quando non mi svegliai perché cominciarono a scottare sulla mia pelle e sentii anche parecchie gocce fredde su di me. Guardai l’ora e si era già fatto mezzogiorno e qualche minuto. Mi sfregai gli occhi e, stando ancora sdraiato a pancia in sù, vidi Iris di fronte a me, in piedi, tutta bagnata, sempre col pareo intorno alla vita, che, sghignazzando, mi gettava le gocce addosso facendole cadere dai suoi capelli bagnati fradici. Io le sorrisi allegramente e lei si sdraiò di fianco a me. Un brivido di intensa eccitazione mi attraversò tutto il corpo. Iris aveva un buon profumo di cocco e mandorla. Avvicinò il suo viso al mio e sembrava che volesse baciarmi sulla guancia e invece mi parlò a bassa voce nell’orecchio:
“Ascolta dormiglione, guarda che Giulio e mia madre sono andati a fare quattro passi sul litorale. Quando tornano, andiamo tutti insieme a mangiare in una stupenda taverna qui vicino con una bellissima vista sul mare e dove si mangia del buon pesce e c’è dell’ottimo vino. Quando torneranno qui, Dimitra mi ha chiesto proprio espressamente di lasciarla sola, per almeno un’oretta, con tuo padre perché vogliono godersi un po’ d’intimità. C’è più avanti di là una barca arenata che possiamo utilizzare e così anche noi due possiamo conoscerci meglio, cosa ne pensi?”
” Come no!”
Risposi, facendo sicuramente una faccia stupita da ebete perché non mi aspettavo il piacevole diversivo di quella gita a Limnionas. E la mia eccitazione si fece ancora più intensa fino ad arrivare a una breve erezione.
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E arrivò il mattino…
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