> CAPITOLO 3 < SCENT OF THE SEA

Scent of the Sea – Chapter 3

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POST 3

ANNI 2063/2068
🔮 LA REINCARNAZIONE E LA SCOPERTA DEL MONDO PARALLELO (PIANETA TIRUNO) 🔮


Ospedale Universitario della Charité (Berlino). Ludmilla Schneider urlava all’impazzata per le doglie, nella sala travaglio del reparto speciale di maternità e oncologia. La sua gravidanza non fu desiderata in quanto originata da una violenza sessuale subita da uno spreader.
Gli spreader erano gli untori, ovvero le persone che decisero di ribellarsi al veto imposto dal Governo Mondiale di proibire i rapporti sessuali tra ogni individuo. Il contatto genitale sessuale provocava il rischio di una forma tumorale causata da un nuovo virus, denominato Contagio Petram, ancora più aggressivo dell’AIDS e del COVID19.
Virus di cui trovarono la cura e il vaccino.
Invece riguardo il Contagium Petram non trovarono nemmeno la cura.

Esso si diffuse a macchia d’olio, dopo gli anni cinquanta del secondo millennio. Non si riusciva a evitare il contagio di questo virus neanche con l’utilizzo di sofisticatissimi e speciali condom. Pertanto le persone furono obbligate a procreare tramite la fecondazione artificiale. I più ricchi potevano permettersi la Assisted Reproduction Sex Virtual. Si trattava di una procreazione artificiale assistita, che permetteva ai due partner di fecondare con la simulazione del sesso, in maniera virtuale. A causa di questo virus le nascite sulla terra diminuirono in modo catastrofico.

L’origine di Contagio Petram fu ricondotta alla caduta di un piccolo meteorite nell’anno 2047, denominato Infecting, proveniente da un pianeta fino ad allora sconosciuto, battezzato Tiruno dalla NASA, distante parecchi anni luce dalla terra. Infecting contaminò prima un cane e poi, con una velocissima reazione a catena, gran parte dell’umanità. Il Governo Mondiale si pose l’obiettivo di esplorare il nuovo pianeta entro l’anno 2068, per risalire all’origine del ceppo virale e poter quindi produrre il vaccino adatto a contrastarlo. Gli scienziati della NASA, altresì convinti che su Tiruno potessero esserci forme di vita extraterrestre, riuscirono ad accelerare i lavori mantenendo i tempi prefissati. Così venne inviata in avanscoperta la nuova navicella spaziale Armstrong.

Il tempo sembrava non passare mai nel reparto maternità della Charité. I secondi trascorrevano come minuti palpitanti nel cuore già sollecitato di Ludmilla che attendeva una bambina. Tuttavia la partoriente sapeva che, una volta venuto alla luce il feto, doveva essere subito operata, affinché si potesse asportare il tumore, in quanto non era possibile prima dell’uscita della placenta. Nel novantanove per cento dei casi morivano sia la partoriente che il nascituro ma, in quel 5 febbraio dell’anno 2063, Ginevra nacque e Ludmilla si salvò. Rimaneva però negli anni a venire, la possibilità di recidiva per la povera madre. Ginevra fu il nome scelto da Ludmilla, che le fu designato in sogno proprio da sua figlia, la notte seguente la tragica violenza sessuale.

Passarono cinque anni.

A milioni di chilometri dal pianeta terra, la navicella spaziale Armstrong, della NASA, raggiunse finalmente l’orbita del pianeta Tiruno; gli astronauti notarono che l’aspetto del corpo celeste era molto simile alla terra, senza però la presenza del mare e della vegetazione. Erano visibili delle immense distese di ghiaccio e terra secca, come se fosse l’Antartide, ma senza acqua e forme di vita. Prima di eseguire la manovra d’atterraggio, il comandante Michael Connelly cercò di mettersi in contatto con la Stazione Spaziale Terrestre, ma non ricevette segnali di ritorno. Ordinò pertanto di proseguire, per almeno mille chilometri, con la perlustrazione del pianeta. Michael Connelly aveva sognato fin da piccolo di fare da grande l’astronauta. Era un uomo robusto ma non grasso e di colore, viso tondo con un pizzetto folto di peli bianchi, che contrastavano con i suoi capelli mori tagliati cortissimi. Il comandante dell’equipaggio proveniva da Detroit e si era esercitato a lungo per questa missione spaziale. Era così emozionato, fino al punto, che avrebbe venduto anche l’anima al diavolo per realizzarla. La navicella avvistò da lontano una costruzione che sembrò in vetro con la forma di una mezza sfera. Più la nave spaziale si avvicinò a essa e più strutture similari si vedevano, finché l’equipaggio notò che erano almeno una cinquantina e tutte disposte in cerchio, a settori e intorno a una costruzione più grande, almeno il quadruplo rispetto alle altre. Arrivati a un chilometro dal complesso, ricevettero un segnale via radio di richiesta di comunicazione.

Il comandante acconsentì, emozionato come un bambino che stava ricevendo, per la prima volta, i regali da Babbo Natale.

“Here planet earth, do I speak with the spaceship’s crew?
(Qui pianeta terra, parlo con l’equipaggio dell’astronave?)”

Connelly guardò allibito gli altri membri dell’equipaggio, con uno sguardo, che faceva intendere se anche loro avessero sentito le stesse parole. Il vice comandante Matthew McConaughey disse:

«È incredibile, come è possibile? Questo viaggio sulla navicella spaziale non ci avrà mica fatto andare fuori di testa?».
Così decise di rispondere lui, via radio, vedendo Connelly in ambasce:

“Here is the Armstrong spacecraft, I am the deputy commander Matthew McConaughey, how do you get to know our language?
(Qui è la navicella spaziale Armstrong, io sono il vice comandante Matthew McConaughey, come fai a conoscere la nostra lingua?)”

Il vice comandante, di origini irlandesi, proveniente dal Minnesota, corpo atletico e asciutto, occhi verdi e capelli rossicci e ricci, disse queste parole con molto scetticismo e attese con ansia la risposta dell’interlocutore, che non si poteva definire, a questo punto, extraterrestre perché sosteneva di parlare dalla terra.

” I am General Alexander Von Beck. Now we will open the central sphere to allow you to land. Regarding your right perplexity about it, we will give you the necessary explanations as soon as you get off your ship.
(Sono il generale Alexander Von Beck. Ora apriremo la sfera centrale per permetterti di atterrare. Per quanto riguarda la tua giusta perplessità a riguardo, ti daremo le spiegazioni necessarie non appena scenderai dalla navicella spaziale.)”

McConaughey guardò con maggiore incredulità il comandante e gli disse:

«Gli abitanti di questo pianeta non solo parlano la nostra lingua e sostengono di essere del pianeta terra, ma oltretutto l’interlocutore ha un nome tedesco».

Comunque il colonnello Connelly diede l’ordine di atterrare. Non vedeva l’ora di capire l’arcano.

#carlobianchiorbis
L’uomo è sempre andato alla ricerca di nuovi mondi da scoprire, ma prima di avventurarsi in viaggi ignoti, dovrebbe ancora scoprire a fondo sé stesso.

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2 commenti

  1. silvia ha detto:

    Davvero bello, seppur con previsioni catastrofiche e terrificanti, buona giornata.

    Piace a 1 persona

    1. carlobianchiorbis ha detto:

      Grazie Silvia, comunque come si evince dalla mia prefazione all’inizio, seppur molto drammatico il racconto, non ti lascia l’amaro in bocca. Ciaoooooo

      Piace a 1 persona

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