Scent of the Sea – Chapter 19
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POST 19
💫ANNO 1944 – PRIMO CONTATTO CON LA MAGA ADSA NEL MONDO PARALLELO💫
L’osteria “Dall’ Orso Nero” di Cesano Boscone aveva la serranda abbassata. Erano passati quindici minuti dopo la mezzanotte e all’interno del locale c’era una bisca clandestina. C’erano seduti al tavolo quattro uomini che giocavano a poker, ma uno fra questi era in realtà una donna con tanto di barba finta che fumava un sigaro cubano. Anche gli altri tre uomini fumavano, non sigari ma sigarette normali. Il fumo usciva dalle bocche dei giocatori d’azzardo come dai comignoli sui tetti d’inverno. Costantemente e quasi con precisa sincronia, le esalazioni si diffusero in tutto il locale e formarono nuvole di bianco sporco. La donna camuffata da uomo era Adsa. La giovane maga sapeva benissimo che carte avevano in mano gli altri giocatori. Da ogni impercettibile sguardo ed espressione del loro viso riusciva a intuire, con infallibile precisione, se bluffavano oppure se avevano tra le mani, delle carte per cui non valeva la pena rischiare per un rilancio. Erano rimasti in due a rilanciare, lei e Tonino chiamato Zozzino.
Zozzino era un soprannome che fu affibbiato a Tonino quando era bambino e andava all’oratorio. Poi, col passare degli anni, gli rimase addosso come un marchio indelebile tatuato sulla sua pelle. Al centro del tavolo c’erano ammucchiate quattro banconote, due da cinquanta lire e due da cento lire. Mariolino e Vittorio avevano già lasciato la mano al primo giro. Adsa con una freddezza apparentemente glaciale e impassibile come un killer, rilanciò sul banco con due banconote da cento lire. Ma in realtà dentro di sé ribolliva come un vulcano in procinto di eruttare da un momento all’altro. Quella sera la maga aveva una sensazione strana, c’era nell’aria un qualcosa che condizionava il suo solito istinto soprannaturale. Le sembrava di sentire delle voci. Voci che venivano da lontano. Sempre con un’espressione simile a una statua scrutò Tonino che osservava le sue carte con occhi fissi contornati da chiazze scure che lo facevano sembrare un panda. Poi vide che lui stava mettendo la mano in tasca, frugò per qualche secondo e si rese conto che non aveva più denaro. Pertanto si toccò l’orologio d’oro al polso e lo osservò. Intanto Adsa dentro di sé ribolliva sempre di più perché sapeva che sicuramente l’avversario aveva un tris, mentre lei aveva una doppia coppia, ma quella sera decise di voler rischiare. Tonino distolse lo sguardo dal suo orologio e lo rivolse verso Adsa e disse: «Lascio». La giovane maga, dopo aver sentito pronunciare quella semplice parola di sei lettere, sobbollì in tre secondi e si sentì leggera come una piuma. Pose sul tavolo le sue carte scoperte e disse con voce bassa e baritonale perfettamente da uomo: «Doppia coppia di sei e fanti». Tonino scoprì anche lui le sue carte che erano un tris di donne e preso da profondo sconforto chinò il suo capo fino a sbatterlo direttamente sul tavolo.
La giovane maga, mascherando con eleganza la sua euforia si alzò, raccolse le banconote sul tavolo, se le mise in tasca e salutò i compagni di bisca con una semplice buona notte. Una volta uscita dal retro del locale fece cento metri e arrivata al termine della via, prese la trasversale sulla destra e si tolse la barba finta. Con sguardo soddisfatto si diresse verso casa sua. Mentre però camminava frettolosamente, nel silenzio profondo della notte, le sembrò di sentire ancora le voci. Voci che però percepì più vicine, sempre più vicine. Più si approssimava alla sua dimora e ancor più prossime alle sue orecchie erano le stesse. Arrivò al portone a vetri del palazzo e la luce della portineria di ingresso si mise a lampeggiare ripetutamente per almeno dieci secondi. Adsa rimase con la chiave in mano osservando la luce finché non smise di lampeggiare, ma non appena la avvicinò alla toppa si aprì il portone senza doverla infilare. Poi la luce della portineria si mise a lampeggiare di nuovo. Le voci alle orecchie della giovane maga si facevano ormai sempre più insistenti e vicinissime, ma non capiva cosa dicessero perché le sentiva non sincronizzate. Entrò nella portineria e salì le scale di corsa notando che anche le luci del primo, del secondo e terzo piano lampeggiavano, finché arrivò davanti all’uscio del suo appartamento, aprì frettolosamente la porta, entrò e la chiuse in quattro secondi dando tutte e quattro le mandate. Ma una volta sedutasi sul divano del salotto, sentì ancora le voci e sempre non sincronizzate. Si mise le mani sulla testa e urlò: «Basta!!! sto impazzendo, chi siete? Non capisco cosa dite!» Sono lo spirito di Xavier e sono in compagnia degli spiriti delle mie amate Ludmilla e Ginevra. Veniamo da un altro mondo parallelo al tuo. Devi aiutarci a compiere una missione importante, epocale: la salvezza dei due mondi. La maga, come se fosse sotto ipnosi, chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo sul divano.
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ANNO 1944 – PARTENZA DELLA MAGA ADSA CON GLI SPIRITI: DESTINAZIONE GERMANIA NEL MONDO PARALLELO
Milioni di creature si muovono, non viste, sulla terra, quando siamo svegli come quando dormiamo.
@John Milton
Ore quattro del mattino, la maga Adsa si svegliò di soprassalto e si alzò di scatto dal divano.
Aveva i capelli medi mori tutti scompigliati e due occhi scuri gonfi che sembravano quelli di un panda.
“Caspita! Sono tutta sudata fradicia! Che sete che ho!”
Pensò la chiaroveggente e andò in cucina per bere. Mentre aprì il rubinetto per fare scorrere l’acqua, le venne in mente a quello che le accadde la sera precedente. Le voci che l’avevano perseguitata da quando uscì dall’osteria “Dall’Orso Nero” fino ad arrivare a casa sua. Prima di avvicinare il bicchiere colmo d’acqua alla bocca, scosse leggermente la testa e disse a bassa voce:
<<Ho sentito delle voci, porca miseria mi sa che sto impazzendo.>>
Ma non appena la maga disse queste parole, sentì di nuovo una sola voce maschile che la fece spaventare, tanto da farle cadere in terra il bicchiere:
👁️Non stai impazzendo Adsa, è veramente lo spirito di Xavier Roncalli che ti sta parlando; ti ribadisco che veniamo da un altro mondo parallelo al tuo, più giovane di duecento anni.
Mentre il vetro del bicchiere si frantumò sul pavimento spargendo cocci e acqua, Adsa emise un urlo:
«Nooo!!! Non è possibile!!!»
Poi la maga sentì anche due voci femminili:
👁️Ciao Adsa, invece sì, è realmente possibile, io sono lo spirito di Ludmilla Schneider e ho qui accanto a me mia figlia Ginevra.
👁️Ciao Adsa, almeno come spirito posso parlare e mi senti. Quando ero in vita sull’altro mondo ero muta dalla nascita.
Disse lo spirito della bambina.
«Sapevo che c’era l’esistenza di un altro mondo, ma non pensavo che fosse possibile addirittura il trasferimento di spiriti fra mondi paralleli. Insomma cosa volete da me? Non capisco come io possa aiutarvi?»
Rispose Xavier:
👁️Tu sei l’unica che riesce ad avere un contatto con noi. Grazie all’intercessione della maga Amelia sul nostro pianeta terra nell’anno 2068, siamo riusciti a entrare in contatto con il tuo spirito di entrambi i mondi paralleli. Ci siamo trasferiti sul tuo pianeta nell’anno 1944 del 4 luglio, giusto appena in tempo, poco prima di morire, nell’esplosione del palazzo popolare dove viveva la maga Amelia.
«Esplosione? Quindi avete lasciato il pianeta terra con la guerra in corso come nel nostro mondo?» Domandò Adsa.
👁️Non proprio in guerra, ma con l’arrivo imminente dei nazisti partiti dal tuo pianeta nell’anno 2268 ci sarà sicuramente una guerra, ma temiamo che possa essere una carneficina per tutto il genere umano. Questa volta i tedeschi vinceranno dopo avere vinto anche sul tuo pianeta.
Rispose lo spirito di Xavier.
<<Quindi i nazisti nel mio mondo vinceranno.>>
Disse con un tono molto rammaricato Adsa e proseguì:
«Continuo comunque a non capire. Ora mi ricordo che ieri notte mi avete detto che dovrò aiutarvi a salvare i due mondi. Non vedo come una maga squattrinata come me possa servirvi.»
👁️Invece tu Adsa non sei affatto squattrinata, anzi sei molto in gamba, credimi.
Disse il vecchietto.
La chiaroveggente si sfregò con l’indice la punta del suo naso all’insù e disse con tono remissivo:
«Va bene mi arrendo, ditemi cosa devo fare.»
👁️Ci devi aiutare a fermare Adolf Hitler. Disse Xavier e intervenne anche la voce incorporea di Ludmilla:
👁️Non lo dobbiamo solo fermare ma anche eliminare. Nell’anno 2069 sul pianeta terra, da cui proveniamo, sarà già sbarcato il suo discendente, Hitler IV, con l’astronave e metterà in atto personalmente il suo piano diabolico.
La maga sentì anche la voce di Ginevra:
👁️Tu sei la nostra ultima speranza di salvezza. Se riusciremo in questa missione ci sarà la possibilità concreta che io, mia madre e Xavier potremo reincarnarci in un mondo migliore. Pertanto la nostra morte sul pianeta terra non è stata vana.
«Va bene, ma continuo a non capire come faremo ad annientare Hitler» chiese la maga con tono titubante.
Intervenne la voce di Xavier:
👁️Dovremo fare un bel viaggio in Germania. Devi assolutamente incontrare il colonnello Claus Schenk Von Stauffenberg. Con il nostro aiuto farai di tutto per non fargli fallire l’operazione Valchiria. Pertanto Adolf Hitler dovrà essere eliminato.
«Operazione Valchiria? Immagino che sia un complotto ordito dai dissidenti militari del Führer?» domandò la maga.
👁️Certo, vedi che sei intelligente e in gamba Adsa! Rispose Ludmilla e continuò:
👁️Si tratta proprio di una congiura ordita degli ufficiali tedeschi contro il Führer, e al complotto parteciperanno, insieme a Stauffenberg, anche altri militari graduati, tra i quali il generale Ludwig Beck, già Capo di Stato Maggiore della Wehrmacht, e il generale Henning Von Tresckow. L’attentato è fissato per il 20 luglio e avverrà nel quartier generale di Hitler, la cosiddetta Tana del Lupo, a Rastenburg. La riunione verrà anticipata di trenta minuti e pertanto Stauffenberg, che sarà messo a conoscenza da te, dovrà riuscire ad armare anche la seconda bomba. Inoltre dovremo assolutamente riuscire a impedire, all’ufficiale Heinz Brandt, di spostare la valigetta contenente la bomba, che Stauffenberg posizionerà vicino a Hitler. Se il Führer morirà, Stauffenberg potrà assumere il comando dell’operazione Bendlerstrasse a Berlino, per condurre da quella sede il colpo di Stato.
«Ok, va bene ma cosa farò, mi presenterò alla Caserma chiedendo del colonnello Stauffenberg? Buongiorno sono la maga Adsa devo predire il futuro al colonnello Stauffenberg» disse la chiaroveggente con tono sarcastico e proseguì:
«E poi come farò a essere credibile con Stauffenberg?»
Rispose lo spirito di Ginevra:
👁️Quando riuscirai a contattare l’alto ufficiale dovrai dirgli il seguente testo di una lettera che lui ha scritto e spedito a sua moglie nel mese di marzo, quando era in guerra in Tunisia…Sento il dovere di fare qualcosa per salvare la Germania; noi tutti, ufficiali dello Stato Maggiore, dobbiamo assumere la nostra parte di responsabilità.
«Ok, va bene, ma scusatemi, nell’ansia del vostro contatto dall’aldilà mi è venuta in mente un’altra domanda: Come diavolo faccio a comunicare con i tedeschi, io conosco solo l’italiano?»
Rispose Ludmilla:
👁️Non ti devi preoccupare ti farò io da interprete, conosco alla perfezione il tedesco. Ripeti insieme a me la frase della lettera scritta dal colonnello.
Adsa ripeté più volte la frase dettata da Ludmilla in tedesco, finché cominciò anche a pronunciare meglio le parole. Ma poi le venne un ultimo dubbio:
«Va bene amici spiriti dell’altro mondo, ma come cavolo farò a essere ricevuta da Stauffenberg?>>
Lo spirito di Ludmilla rispose:
👁️La sera del 6 luglio, in un locale di Berlino, ci saranno degli ufficiali nazisti con delle prostitute. Tu Adsa dovrai entrare nel locale spacciandoti come una di esse. Ci sarà anche Stauffenberg in incognito, nel bagno degli uomini. Il colonnello attenderà nella toilette degli uomini un alto ufficiale per convincerlo a partecipare all’operazione Valchiria. Ebbene, non appena l’alto ufficiale uscirà dal bagno, dovrai entrare facendo finta di aver sbagliato e quindi potrai parlare con Stauffenberg e.…
… 👁️e che la Divinità Lug ci aiuti dai cieli.
Disse Ginevra.
👁️Ora cara Adsa prepara al più presto la valigia per lo stretto necessario, Berlino ci attende. Il destino dei due mondi dipende da tutti noi.
Disse lo spirito di Xavier Roncalli.
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L’ha ripubblicato su Write and Create (from Creative Writing Course)e ha commentato:
I love the sea too, Carlo
“One cannot always tell what it is that keeps us shut in, confines us, seems to bury us, but still one feels certain barriers, certain gates, certain walls. is all this imagination, fantasy? I do not think so. And then one asks: My God! Is it for long, is it for ever, is it for eternity? Do you know what frees one from this captivity? It is very deep serious affection. Being friends, being brothers, love, that is what opens the prison by supreme power, by some magic force.”
– Vincent Van Goch, letter to his brother, July 1880 (from Open: An Autobiography by Andre Agassi)
http://www.beyondboundaries.limits.wordpress.com
Ciao Carlo
Thanks for the follow (+ like(s)
Happy blogging/writing and all the best
Arrivaderci
“early bird sleepy-head” craig
https://craigsbooks.wordpress.com/2022/01/13/and-as-imagination-bodies-forth-the-forms-of-things-unknown-the-poets-pen/
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“It always seems impossible…
until it gets done!”
– Nelson Mandela
http://www.mandelamadiba.wordpress.com
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You CAN…if you THINK you can
“Put your fears behind you and your dreams in front of you…always.”
Best wishes from the First City to see the light
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PPS
Don’t worry about the world ending today
it’s already tomorrow in scenic and tranquil ‘little’ New Zealand
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Thank you so much Graig
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