The Beauty of death – Chapter 14
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Passò un’altra notte e arrivò anche il quarto pomeriggio. Era un venerdì e nonno Evaristo era ancora affaticato e piuttosto confuso, tanto che la figlia e la nipote dovettero ascoltarlo mentre diceva considerazioni al limite del delirio. Ma in fondo, in fondo, Giovanna dovette ammettere che c’era del vero in quello che suo padre diceva. Erano fatti reali che trovavano conferme di approvazione anche nei suoi pensieri. Ma esposti così, nudi e crudi a una bambina di soli nove anni, era ancora sicuramente prematuro, nonostante Angelica fosse già avanti, come maturità rispetto a tante stupide e sciocche ventenni. Come avvenuto il giorno precedente, la donna lo lasciò parlare, portandogli rispetto, nonostante tutto.
Il vecchietto cominciò a criticare, dapprima, gli ebrei. La sua voce era piuttosto rauca e leggermente ansimante.
<<Vedete, care mie, non fraintendetemi, ma il mio non è un discorso razzista, è solo un mio punto di vista che biasima una certa usanza di un popolo che vanta di essere stato scelto da Dio per essere “la proprietà tra tutti i popoli” come il pioniere della religione e della morale, che era ed è il loro scopo nazionale. Ma io mi chiedo, che morale c’è nella pratica della circoncisione? Fra l’altro questa usanza religiosa, chiamiamola così, viene anche praticata dai mussulmani. Gli ebrei, quando nasce un bambino maschio, all’ottavo giorno di vita, nelle ore diurne, gli viene rimosso chirurgicamente il prepuzio dal pene affinché la pelle, staccandosi dal glande, scenda completamente. Fin qui, volendo, posso anche accettare questa loro usanza per motivi di fecondità e quindi prosperità; ma è comunque, secondo me, un po’ alla stessa stregua di un marchio a caldo fatto a un animale sulla pelle, per distinguerlo dagli altri. Ma che ritengo pazzesco e, al limite della paranoia, è il fatto che se per errore la circoncisione è stata effettuata prima dell’ottavo giorno o durante la notte, non è valida e si deve procedere a stillare una goccia di sangue a guarigione avvenuta!
Per non parlare, poi, della circoncisione praticata invece dai musulmani! Anche se non è obbligatoria su base coranica, ma giustificata da una summa profetica per cui, alcuni giuristi islamici la considerano una pratica decisamente meritoria, viene comunque di gran lunga effettuata in molti paesi Africani e Asiatici. Tenendo però conto che, l’intervento chirurgico, viene spesso affidato a praticoni, quasi sempre in assenza delle più elementari norme igienico-sanitarie. La conseguenza di questo fatto comporta spesso che, un’alta percentuale di infezioni o di decessi si sviluppi incontrollata tra i bambini che vi vengono sottoposti, senza che di questi accadimenti drammatici si possano purtroppo avere dati statistici controllabili. Insomma, capisco una motivazione igienica e sessuale perché sembrerebbe che l’organo maschile ne tragga giovamento, soprattutto, per le finalità riproduttive, ma che dai musulmani ed ebrei, la circoncisione venga considerata un rito religioso, ancora più importante del nostro battesimo cristiano, proprio non lo accetto!
E infine, come possiamo dimenticarci dell’infibulazione femminile praticata dai mussulmani? Che si è diffusa anche nel mondo occidentale a seguito dei movimenti di migrazione? Roba da matti! Non sto qua ovviamente a descrivervi come avviene, per il buon gusto che siete donne. Menomale che si è attivata l’opinione pubblica affinché venga messa al bando una cosa del genere, perlomeno da noi in occidente. Ma la circoncisione no, quella è consentita! Su persone inermi che se magari dovessero scegliere, non la vorrebbero assolutamente mai praticata su di loro.>>
Nonno Evaristo ebbe finito di parlare e si rese conto di avere esagerato e si scusò ribadendo che il suo non era un discorso a sfondo razzista ma di disapprovazione nei riguardi di certe usanze culturali e religiose. Giovanna e Angelica, conoscendo benissimo il carattere dell’uomo, ovviamente con i suoi pregi e i suoi difetti più o meno opinabili, come del resto tutti gli umani, lo baciarono e abbracciarono insieme. La famiglia unita era consapevole ormai, senza troppi superficiali atteggiamenti di circostanza, che il vecchietto poteva lasciare, da un giorno all’altro, il mondo terreno per sempre e così egli stesso disse:
<<So Giovanna che da quando è morta tua madre sei diventata un’atea convinta, ti chiedo comunque per favore di andare dal sacerdote dell’Ospedale Don Giuseppe. Dovresti scomodarlo a venire qui da me nel monolocale. Vorrei che mi confessasse per bene. È tanto che non mi confesso e desidererei, se fosse possibile che già ricevessi l’unzione degli oli santi. Ovviamente vorrei fare anche la comunione.>>
La figlia non batté ciglio e confermò, muovendo lentamente la testa in segno di approvazione.
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