> CAPITOLO 5 < IL MARE FRA DI NOI

ALL LANGUAGES 👇

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=223643743101009&id=100063661542082



La virilità è gusto delle cose, fame delle cose, coraggio delle cose, la virilità è voglia, è convinzione di qualcosa, e non sta in fondo al ventre, sta dentro la testa!
(Oriana Fallaci)

Venni a sapere da Mariana che l’autista era brasiliano, anche lui di San Paolo ed era sul libro paga di suo padre. Una cosa che non ho ancora raccontato:

la mia amante è ricchissima.

Suo padre (Marcelo Oliveira) è proprietario di un grande casinò sempre a San Paolo. Venendolo a sapere da lei, attraverso le chat, effettivamente, non ci credevo proprio. Fra l’altro, i suoi post su Facebook erano tutti riguardanti le sue vacanze in luoghi incantevoli del suo paese, ma mai dell’attività remunerativa del padre. Inoltre, chattando con lei, non mi parlò mai della sua famiglia. L’autista si chiamava Martinez, gestiva una piccola concessionaria di auto multimarca in Milano e, all’occorrenza, faceva il conducente unicamente al servizio del padre di Mariana, nei suoi viaggi all’estero: in Italia e anche in tutta Europa. Mi vergognai di me stesso quando scendemmo dall’auto e mi accorsi, dal marchio, che era una Mercedes, di colore bianco, ma non era un taxi. Ma poi pensai che, per la mia eccitazione, ero nella più totale confusione e pertanto mi giustificai di non essermi accorto che non era un’auto pubblica. Fatto sta che quando scendemmo dal taxi, ops scusate, dall’auto di lusso tedesca e mi accorsi che era in sosta davanti all’ingresso di un Hotel a 4 stelle superior, venni colto da un senso di angoscia, perché ovviamente non potevo usufruire della mia carta di credito e avevo con me circa cinquecento euro in contanti. Non sarebbero bastati, molto probabilmente. Mentre ci accingemmo a entrare nell’edificio, guardai Mariana ed evidentemente lei colse dal mio sguardo un certo terrore, perché mi disse sorridendo, in italiano, con cadenza brasiliana:

<<Non preoccuparti Giulio, ho qui con me la carta di credito del signor Oliveira>>.

In quel momento ebbi la stessa emozione di una persona che aveva appena scoperto di aver fatto sei al superenalotto.

Martinez aveva capelli mori, corti e ricci, alto circa 1 e 80 e muscoloso ma non grosso, piuttosto asciutto fisicamente. Andò nella camera e posò il trolley sul letto a due piazze, poi tornò nell’ingresso della suite, salutò la mia amante baciandola sulla bocca e mi fece un sorriso smagliante che mi ricordò, vagamente, un famoso personaggio in una pubblicità.

Mi ricordai poi il suo nome: l’attore Alessandro Gassman.

Il bacio che diede a Mariana mi fece intuire che fra loro c’era stata qualcosa di più che una semplice amicizia, anzi pensai che sicuramente egli fosse il suo scopamico, ogniqualvolta lei lo desiderasse. Allo stesso tempo pensai:

“Vabbè, anch’io sono il suo scopamico e finché posso, mi diverto, no?”

Feci un leggero sospiro di sollievo pensando che se lei lo avesse invitato a rimanere nella suite, per un ménage à trois con sviluppi erotici, io ne sarei uscito letteralmente umiliato, viste le premesse della sua fisicità e della sua età, nettamente più giovane della mia. Mentre feci queste considerazioni, fra me e me, sentì la ragazza che mi chiamava.

Era completamente nuda e stava davanti all’uscio del bagno che mi invitava, con un leggero cenno del capo, a seguirla all’interno.

In pochissimi secondi i miei vestiti erano sul pavimento insieme ai suoi ed ero sotto la doccia insieme a lei. Eravamo completamente nudi sotto l’acqua tiepida che scivolava sulla nostra pelle. Ebbi modo di osservarla in tutto il suo splendore: aveva una pelle bianchissima come la neve (caso eccezionale per una sudamericana), e due bei seni pieni con capezzoli sporgenti. E il suo sedere? Wow, magnifico! Avete presente quello di Jennifer Lopez? Non c’è quindi bisogno di descriverlo. In quel momento sentivo un gradevole profumo di mandorle misto rose. Ma non proveniva dalla boccetta di shampoo che teneva in mano la mia amante, perché era ancora da aprire. Era proprio lei che lo emanava. Sorridendomi disse, guardandomi con i suoi meravigliosi occhioni verdi:

<<Me passi questo sui cabelo amor?>>

Poi si girò e il suo bel sedere generoso era a una spanna del mio pene smanioso di sesso. Lei posò le mani in alto sulla parete del box doccia e inclinò la sua testa, leggermente all’indietro per permettermi di passarle delicatamente lo shampoo sui suoi capelli lunghi e corvini. Glieli lavai accuratamente, passando le mie mani sulla sua cute, con una dolcezza che non pensavo nemmeno di possedere, mi meravigliai quasi di me stesso. Una volta che i capelli furono ben sciacquati, decisi di prendere io un’iniziativa che a lei piacque moltissimo. Rimase sempre nella stessa posizione mentre io le passai del sapone liquido nelle sue parti intime. La mia mano insaponata scivolò accuratamente sulla sua fica glabra, piano piano, dolcemente, finché le infilai il dito anulare della mano destra tra le morbide labbra. Il dito continuava ostinato dentro e fuori la vagina, mentre Mariana godeva con intensità sublime. La mia mano sinistra accarezzava i suoi seni turgidi e, stando dietro di lei, le mordicchiavo alternativamente i lobi delle sue orecchie leggermente a sventola. Il gioco erotico mi riuscì bene in quanto Mariana è più bassa di me per pochi centimetri. A un certo punto, lei, molto soddisfatta mi disse:

<<Vou te esperar na cama>>.

Non ci capii un cazzo della frase, ma vedendola uscire dal box doccia e dal bagno, senza asciugarsi, intuì che mi avrebbe atteso a letto. Cosicché uscii subito anch’io dal box doccia e senza asciugarmi andai da lei. Mariana era sdraiata supina ai piedi del letto, a gambe aperte. Io mi avvicinai a lei lentamente, la osservai per qualche secondo e vidi che mi osservava allo specchio sul soffitto. Mi inginocchiai e le leccai la fica per parecchi minuti facendola impazzire di intenso piacere. Più io leccavo e più lei mi tirava i capelli, godendo all’impazzata.

“Menomale che li ho tagliati piuttosto corti e quindi sono più resistenti” pensai, facendo un leggero sorriso con la bocca allargata, mentre la lingua faceva il suo suadente dovere. Poi mi alzai a prendere dal mio portafoglio un preservativo, me lo indossai sul pene e terminammo, con intenso piacere, la sinfonia del nostro amplesso. Fu veramente un gran finale, degno però di un bis, come si conviene in tutti i concerti musicali delle star.

ALL LANGUAGES 👇

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=223643743101009&id=100063661542082

2 commenti

  1. Augustinalbaby ha detto:

    So sexy

    Piace a 1 persona

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...