> CAPITOLO 19 < IL MARE FRA DI NOI

ALL LANGUAGES 👇

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02vtENzaLGMrwJkXo2XBZ5JNH9yAJ4CTCqiuVHTaA5ZK8MMHnoECCWD4sv4774kY57l&id=100063661542082

Danko:
“Noi non siamo come polizia americana: tu spedisci droga in mio paese e una mattina tu svegliare trovando tuoi testicoli vicino a tuo letto che galleggiano in un bicchiere d’acqua.”
Abdul Elijah:
“Ho fatto voto di castità, non mi servono i miei testicoli.”
Danko:
“Allora troverai tuoi occhi.”
ARNOLD SCHWARZENEGGER – Ivan Danko
BRENT JENNINGS – Abdul Elijah
-Tratto da una scena del film DANKO-READ HEAT del 1988

Marcelo mi ospitò, o meglio mi recluse in un appartamento insieme a Luda White. Notai che la porta d’ingresso non aveva, dalla parte interna, una maniglia e pertanto poteva essere aperta solo dall’esterno, oppure occorreva avere la chiave per aprirla.

Luda White era ovviamente in possesso della chiave. La specialista di arti marziali, in pratica, ricopriva il ruolo di compagna criminale e di mia guardia carceraria personale. La donna russa, proveniente dalla Siberia, non appena varcammo la soglia, si tolse subito le scarpe sportive bianche e gli abiti che indossava (jeans e camicetta rosa scuro) e li buttò a terra, e così fece anche con le mutandine. Non portava il reggiseno. Io rimasi inebetito a osservarla completamente nuda e bellissima nel suo splendore. Aveva i capelli medi biondi e la pelle bianco latte come Mariana. Due bei seni pieni ma il sedere più snello essendo più slanciata rispetto alla mia amante. La giovane donna, prima di andare in bagno per farsi una doccia, si voltò verso di me e mi sorrise con le sue labbra sottili e sguardo con occhi azzurri di ghiaccio. Con un italiano perfetto mi disse:
<<Ti dispiace se faccio prima io la doccia? Sono molto accaldata dal viaggio.>>

<<Ci mancherebbe>> le risposi, con una faccia sicuramente da scemo, perché lei mi fece un altro sorriso ancora più radioso del precedente.

Andai in camera appurando che il letto era a due piazze.
“E ti pareva! Marcelo! Non c’è il divano, vorrà dire che mi toccherà dormire insieme a lei. Vabbè che fare sesso è l’ultimo dei miei pensieri, però, una gnocca del genere vicina, nello stesso letto e lo stress, potrebbero essere una miccia esplosiva, per una mia reazione incontrollabile. E poi sta a vedere che si coricherà, pure nuda, sotto le lenzuola.”

Venne in camera, sempre nuda, non completamente asciugata. Aveva ancora delle goccioline sul corpo che le conferivano un maggiore sex appeal. Io attendevo che si liberasse il bagno, stando sdraiato in mutande sopra il letto. Osservavo il soffitto bianco senza pensare a niente, ma quando lei si mise a fare yoga, di fianco al letto, dalla mia parte, con le parti intime in bella mostra, non resistetti alla tentazione di osservarla con molto piacere. Era come se guardassi un bello spettacolo in teatro. Rimasi lì, estasiato, nel vedere i suoi movimenti suadenti, in parecchi minuti di cui non mi resi neanche conto del loro scorrere veloce, finché lei non mi disse in maniera molto garbata:
<<Scusami Giulio, ma se ora fai la doccia è meglio, perché fra poco verrà João a portarci il cibo e gradirei mangiare insieme a te.>>

Sinceramente rimasi molto eccitato all’idea di mangiare con una bella donna e probabilmente completamente nuda anche a tavola. Feci la doccia in pochissimo tempo, stabilendo forse un mio record personale di velocità. Tornai in camera indossando sempre le mutande e vidi che Luda non stava facendo più yoga, ma degli esercizi di karate a corpo libero (almeno ipotizzai che fosse la disciplina del karate), sempre rigorosamente nuda e notai che aveva la vagina quasi completamente glabra ad eccezione di un pochino di pelo, a triangolo, sopra di essa. Sentii il rumore della porta d’ingresso e andai nella sala.
João pose un grande vassoio sul tavolo e senza neanche degnarmi di uno sguardo, ritornò da dove era venuto sbattendo la porta d’ingresso.

In quel momento provai proprio la sensazione del detenuto, sentendo il rumore assordante della porta contro lo stipite.

<<Vieni pure di qua sul letto col vassoio>> mi urlò lei dalla camera.

Andai di là e lei era seduta sopra le lenzuola con le gambe incrociate e sempre squisitamente nuda. Notai anche che aveva due capezzoli deliziosamente carnosi che mi fecero venire una gran voglia di leccarli e succhiarli. Mi sedetti e posi il vassoio sul letto fra noi due. Mangiammo il menù preparato dal cuoco di Marcelo: tutto cibo tipicamente russo e da bere acqua in bottiglietta di plastica e birra in lattina.

<<Spero che ti piaceranno queste specialità del mio paese. Marcelo ha voluto farmi un omaggio d’ospitalità, è stato molto carino.>>

Io annuii con la testa e pensai:
“E sì, omaggio d’ospitalità, ma và và, Marcelo! Da vero pezzo di merda quale sei, non fai niente per niente, chissà che gran scopata che ti farai con questo figone!”
E sorrisi a lei forzatamente.

Non mangiai molto, anzi mangiai pochissimo: solo qualche focaccina, specialità tipicamente russa denominata bliny. Erano focaccine a base di farina e lievito di forma circolare; molto gustose col caviale e il salmone affumicato, ma avevo proprio lo stomaco chiuso, per la mia situazione molto drammatica. Mi scolai, in pochi secondi, una lattina intera di birra fresca per agevolare l’ingresso del cibo nello stomaco. Nonostante mi coprii la bocca con un pugno chiuso, emisi un rutto piuttosto rumoroso. Fu una conseguenza di stress emotivo incontrollabile che sortì, con mia sorpresa una risata fragorosa di Luda White. La giovane donna russa mangiò anche lei i bliny. Ne mangiò parecchi. E poi si divorò tutti i pelmeni (anche la mia porzione): tortellini ripieni di carne conditi con tanto burro e pepe nero. Era un bel vedere osservare la mia guardia carceraria mentre mangiava. Si mangiò anche un paio di banane, si scolò una bottiglietta di acqua naturale e mi disse:
<<Se tu non mangi la frutta, puoi pure portare via il vassoio, io sono sazia.>>

E così feci mettendolo sul tavolo della sala d’ingresso. Quando ritornai in camera Luda fece ancora dello yoga e degli esercizi di arti marziali a corpo libero di cui però non riconobbi precisamente la disciplina. Non la osservai più come prima e andai a letto cercando di dormire. Sentii la donna che andò ancora a farsi la doccia e quando ritornò in camera venne anche lei a letto e vidi, tenendo gli occhi socchiusi, che si mise sotto le lenzuola, completamente nuda.
<<Figurati! Come previsto!>> Pensai incazzato. Così mi girai dando a lei la schiena e cercai di addormentarmi, comunque inevitabilmente eccitato. Prima di entrare fra le braccia di Morfeo, pensai alla mia situazione di salute.

Avevo saltato l’assunzione del farmaco “Salvo” per alcuni giorni. Potevo anche farne a meno per altri giorni ma il mio fisico, nel periodo medio-breve, avrebbe risentito delle conseguenze della mancata assunzione: aumento del livello di prolattina e abbassamento del testosterone e ingrossamento del mio adenoma ipofisario. Avrei dovuto spiegare a Marcelo Oliveira che avevo necessità del farmaco che si trovava nella mia valigia. E pensai che nessuno mi avrebbe cercato dall’Italia in quanto me ne andai ufficialmente in vacanza per alcuni mesi. Pensai intensamente a Mariana. Sperai che non stesse soffrendo e che quel bastardo di Marcelo le concedesse un po’ di tregua.

Io e la mia amante eravamo ormai in un vortice infernale di non ritorno e dovevamo veramente confidare in un avvenimento provvidenziale. Così mi misi a pregare per Mariana. Pregai intensamente per lei. E in quel momento pensai anche intensamente a Lucilla. Il mio cuore si stringeva per il dolore anche per mia moglie che avevo fatto soffrire. Non c’era sofferenza peggiore per aver arrecato del male a causa delle mie azioni. E così mi addormentai tristemente e sognai. Il solito sogno lugubre, continuazione dei precedenti.

“Ero nella solita chiesetta sempre piena zeppa di ragnatele ma aveva il tetto completamente scoperchiato. Vedevo il cielo che era del colore rosso sangue e parecchi piccioni che volavano sopra la mia testa. I volatili cagavano parecchio sangue. Il liquido rosso scendeva copioso all’interno della chiesa ma, stranamente, non sul mio capo. A un certo punto atterrò all’interno del luogo sacro un grosso piccione che aveva il volto di Mariana e mi disse:
<<Tua moglie Lucilla è in pericolo di vita>>.

A quelle parole mi svegliai di soprassalto, tutto sudato e c’era il letto che tremava.

<<Porca puttana! Ci manca pure il terremoto ora?>> mi chiesi con agitazione e volsi lo sguardo verso Luda White.

Non ci potevo credere ai miei occhi: c’era sopra di lei Marcelo che se la stava scopando tranquillamente e incurante della mia presenza nel letto. Menomale che erano in fase conclusiva e io mi svegliai in quel frangente. La giovane donna non emetteva gemiti di godimento, mentre lui ansimava leggermente. Io naturalmente mi girai dandogli le spalle, facendo finta di continuare a dormire. L’amplesso terminò con un’esternazione prolungata di godimento di Marcelo:

<<Oh meu Deusss!>>

“Ci mancherebbe anche la benedizione di Dio!” pensai con amaro sarcasmo.

<<Guarda che mi sono accorto che non dormivi piccolo italiano!>>
E io mi girai vedendo lui in piedi, che si vestiva mettendo i jeans e intanto Luda stava andando in bagno.

Io non proferii parola osservandolo mentre i primi chiarori dell’alba attraversavano la finestra della camera.

<< La tua valigia è sul tavolo. Penso che conterrà delle cose di cui avrai necessità. C’è sul tavolo anche un nuovo passaporto. Naturalmente, d’ora in poi, tu avrai una nuova identità:
ti chiamerai Massimo Santoro e provieni da Lecce. Anche Luda avrà un’altra identità: proviene anche lei da Lecce e si chiama Luisa Rinaldi.
Vi farò portare della colazione abbondante e vedi di mangiare perché oggi avrai una giornata molto impegnativa da affrontare.>>

ALL LANGUAGES 👇

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02vtENzaLGMrwJkXo2XBZ5JNH9yAJ4CTCqiuVHTaA5ZK8MMHnoECCWD4sv4774kY57l&id=100063661542082

2 commenti

  1. silvia ha detto:

    A questo punto sembra tutto una grande farsa…vedremo, i veri malavitosi non sono così sprovveduti da dire tutti i loro veri affari illeciti al primo che arriva.

    Piace a 1 persona

    1. carlobianchiorbis ha detto:

      Prendila come sceneggiatura da Fiction…Grazie Silvia per i tuoi punti di vista che li prendo come stimolo per fare meglio… Ciaooo

      Piace a 1 persona

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...