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05 – 05 – 2022
“Funzionano i corridoi umanitari all’acciaieria Azovstal di Mariupol.
Lo afferma il Cremlino, secondo quanto riportato dalla Tass. Ma il reggimento Azov su Telegram lancia l’allarme: pesanti bombardamenti su Azovstal!.
E continuano i raid russi sulle città ucraine.
La Russia ha simulato il lancio di missili nucleari, riporta l’agenzia di stampa France Presse, citando il ministero della Difesa russo. Sarebbe successo nell’enclave di Kaliningrad, situata tra Polonia e Lituania. Zelensky invita Scholz e Steinmeier a Kiev.
Il cancelliere ha annunciato che presto la ministra degli Esteri Baerbock andrà in Ucraina. Conversazione telefonica anche con Johnson: Abbiamo parlato di sostegno a nostra difesa. Putin si è scusato con Israele per le parole di Lavrov su Hitler.
Ennesima azione dell’uomo mascherato da diavolo: Atropo. Con il solito metodo: post su Facebook nell’account dei Caranibieri di Monza, ha reso noto di aver sventato, nei pressi del valico svizzero di Ponte Chiasso, un traffico di prostituzione proveniente dalla Romania. Su un camion, insieme a un carico di frutta e verdura c’erano dieci giovani donne destinate al triste sfruttamento del sesso in cambio di denaro. Devono ancora essere rese note le modalità, da lui adottate, con le quali è riuscito a bloccare il mezzo. Non ci sono stati feriti e risultano in stato di fermo l’autista e un suo compagno di viaggio, trovati con le mani legate sul loro camion. Ma tutta l’opinione pubblica si chiede da ormai troppo tempo: l’uomo che si veste da Atropo può essere ancora Andrey Bykov che era dato per morto? Comunque sia, le forze dell’ordine, al riguardo, pur ritrovandosi sembrerebbe ancora in un vicolo cieco, come già sostenuto nel passato, escludono categoricamente che possa essere ancora lui. Le stesse ci tengono a tenere il più stretto riserbo, prima di divulgare notizie sui sospettati, per scongiurare la loro fuga…”
<<Caaru Samuel, se Atropo non fosse Bykov, dobbiamo scoprire chi è chistu maledettu che si traveste come iddu. Ci ha proprio rottu la minchia stu uomo mascheratu. Non appena lo becchiamo gli facciamo mangiare i suoi stessi cugghiuna!>>, disse animatamente Carmelo Benetti spegnendo la TV.
<<Sì ziu gli facciamo fare una brutta fine. Sono ormai parecchi giorni che è sparita sta buttana di Andrea, non vorrei che si ci fussi lu peddu di stu Atropo bastardu. La stiamo cercando dappertutto con l’aiuto del nostro aggancio rumeno Udrescu. Chistu conosce i parenti della famiglia della buttana.>>
<<E’ un vero piccatu perdere Andrea. Idda è proprio na gallina dalle uova d’oro. I nostri clienti politici ci pagano cifre da capogiro per sta fimmina!>>
<<E’ veru ziu, sarebbe un peccato perdiri idda!>>
<<Ma dimmi un po’ Samuel, a trafficu d’armi in Ucraina cù i nostri amichi serbi?
<<Procede bene ziu, fra una quindicina di giorni andrò personalmente ‘nta’stu locu disgraziatu.>>
<<Molto bene Samul, molto bene. Bravo!>>
A un po’ di chilometri di distanza dai due mafiosi:
<<E’ in grado di compilare questo modulo, signorina Andrea? Scriva pure le sue generalità reali, non si preoccupi, in questo istituto avrà la più completa riservatezza. Poi continuerò pure io la compilazione per quello che riguarderà la sua venuta in Italia. Qualora fosse constatato che lei è stata realmente costretta, potrà chiedere una sorta di asilo politico e così potrà condurre in futuro una vita normalissima, come tutte le persone civili su questa terra>>, disse la madre superiora della Casa di accoglienza Agata. Una donna di mezza età vestita con tunica e cappuccio di colore grigio chiaro e collana d’argento con crocefisso su camicetta bianca. Viso paffuto e roseo, grandi occhiali che le donavano uno sguardo rassicurante alla quale affidare un portafoglio pieno di denaro indefinito.
La suora continuò:
<<Per almeno qualche mese è consigliabile che non riceva visite da nessuno. Questo al fine di evitare che venga rintracciata dalle persone malvagie che le hanno fatto del male. Quando è fuggita è andata da qualche conoscente o parente? E’ stata accompagnata qui da qualcuno?>>
<<A parte appunto Federico che mi ha consigliata di venire da voi, sono stata accompagnata da un mio cugino di Milano. Mi ha ospitata da lui qualche giorno.
<<Mmm…>>, fece sospirando la donna religiosa.
A loro insaputa, in un locale dello stabile c’era un uomo brizzolato, vestito con abito nero, seduto che osservava un monitor. Nella stanza della madre superiora c’era una microcamera che riprendeva tutta la scena. Spense lo schermo e avviò la registrazione di un video su se stesso, da uno smartphone adagiato su un treppiede.
<<Ciao padre, l’amica di tuo figlio Federico è ora in buone mani, nella casa d’accoglienza da te fondata…>>
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