CAPITOLO 21 – BLOODY FACEBOOK…LE ORIGINI

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Belli soldi che riducete l’uomo a pezzente o benestante. Belli soldi che dividete i territori e mischiate le razze. Belli soldi che donate amore e sesso. Belli soldi che rendete l’uomo bello, attraente e potente oppure brutto, scadente e impotente. Belli soldi che fate godere o ammazzare. Belli soldi che non bastate mai e che non finite mai. Vi amo e vi adoro belli soldi e peggio per chi non vi possiede.
“Ipotetica e paradossale dedica ai soldi di Silvio Ruggeroni”

Nel traffico di Monza un’automobilista sintonizzò la radio su un’emittente che stava trasmettendo le notizie delle ore 8:

“Silvio Ruggeroni è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo milanese sul caso Martinez ter.
Sono stati tutti assolti, qualcuno prosciolto per prescrizione per le posizioni minori, i 29 imputati del processo milanese sul caso Martinez ter.
Oltre a Silvio Ruggeroni, le assoluzioni, sempre con la formula perché il fatto non sussiste, hanno riguardato tra gli altri Paprika el Margut e le 20 giovani ex ospiti delle serate di Villasanta. L’Onorevole è stato anche assolto per l’accusa che era a conoscenza dell’uccisione, dopo essere stata violentata da tutti e quattro ripetutamente, di Agata Bykov da parte dei fratelli Cosentino. Violentata e uccisa perché si rifiutò di prostituirsi.
Col dispositivo letto dai giudici Marmolada – Tazzina – Vacci, della settima penale di Milano, dopo poco più di due ore di camera di consiglio e oltre 6 anni di processo, sono crollate le accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Accuse cancellate per Ruggeroni, imputato per corruzione e per cui la Procura aveva chiesto 6 anni di reclusione e oltre 10 milioni di euro di confisca, e per gran parte degli altri 28 imputati, tra cui, tra gli altri, Marzina, le cosiddette ‘ex olgettine’, una ventina in tutto, l’ex legale di Martinez, l’avvocato Carlo Policante, e Giovanni Russo, ex compagno della giovane argentina che era imputato per riciclaggio. Tutti assolti dalle accuse, ha stabilito il Tribunale, perché il fatto non sussiste. Prescritte, invece, solo poche imputazioni: una calunnia che era contestata a Giovanna Bonato (nei confronti di Amanda Leali) e le presunte false testimonianze imputate ad Antonia Tosi, moglie del pianista di Villasanta, e Luisa Bossi, ex senatrice ed ex fedelissima di Ruggeroni. Nessuna confisca ovviamente e anzi il dissequestro delle somme in contanti sequestrate durante le indagini. La Procura aveva chiesto condanne a pene in totale per circa 100 anni per 28 dei 29 imputati…”

Nella Caserma dei Carabinieri di Monza c’era il Capo Ris di Parma Vignati nell’ufficio di comando.
<<Allora l’Onorevole Silvio Ruggeroni l’ha fatta franca anche stavolta?>>, chiese il comandante Anselmo Rusmini.
<<Ebbene sì, capitano>>, rispose Vignati sedendosi di fronte alla scrivania e continuò:
<<Con i soldi quell’uomo ha sempre fatto bello e cattivo tempo, a suo piacimento, col risultato che è sempre la vittima del sistema e della magistratura e guadagna sempre più consensi popolari. Se penso che Atropo lo aveva fatto confessare davanti a milioni di utenti Social… >>

Qualche anno prima…

-Federico aveva deciso di non mettere in scena il solito rituale di Atropo e Adrian lo capì. Capì che Federico aveva ereditato il gene di suo padre ma, giustamente, era diverso da lui. Eliminato Cosentino, Federico-Atropo e Adrian passarono a eseguire la condanna di Ruggeroni; condanna non fisica, bensì psicologica. L’Onorevole tremava dal terrore come un agnellino e piagnucolò:
«Pietà, per favore pietà, non uccidetemi!»
«Non preoccuparti, abbiamo in serbo per te una bella sorpresa» disse Federico-Atropo mentre appoggiò la punta del silenziatore della sua Beretta al testicolo dell’ultimo condannato. Adrian gli slegò le mani e le braccia, prese in mano il suo smartphone e gli disse:
«Dammi il tuo codice PIN segreto.»
«Ma che cosa avete intenzione di fare?» chiese l’Onorevole allibito.
«Ho detto di darmi il tuo codice PIN segreto, non farmelo più ripetere!»
Ruggeroni pronunciò mestamente i numeri : «…05…02…67.»
Adrian azionò la sua App di Facebook ed entrò nella pagina pubblica dell’Onorevole. Poi gli impose di prendere in mano il passaporto falso che aveva fatto preparare per Cosentino e gli disse :

«Tienilo ben in vista, aperto, così che si veda bene la foto di quel fetente del tuo amico malavitoso!»
Prima di azionare la funzione di Facebook live, gli disse in tono sempre più minaccioso:

«Ora dovrai raccontare in diretta a tutto il mondo Social le tue nefandezze, a cominciare dalla tua amicizia con Alket Behrami, il malavitoso che ti riforniva le prostitute straniere, compresa la minorenne Mary; dei bonifici alle “olgettine” per farle stare zitte; del lavoro garantito a Belen Martinez sulla tua rete privata, per farla tacere. Devi dichiarare l’identità del tuo prestanome e del titolare di questo passaporto falso che hai fatto preparare ad hoc per Calogero Cosentino. Ma quello a cui noi teniamo di più è che tu dica, ben scandito e chiaro, con la tua classica parlata di uomo raffinato, che eri a conoscenza dell’uccisione, dopo essere stata violentata da tutti e quattro ripetutamente, di Agata Bykov da parte dei fratelli Cosentino. Violentata e uccisa perché si rifiutò di prostituirsi. Lei, infatti, insieme ad altre ragazze giovani, fresche, appena entrate nel giro, era destinata alle tue famose serate bordello che si tenevano nella tua residenza.» Ruggeroni confessò tutto, in diretta, al popolo Facebook e, al termine del filmato, Adrian girò lo smartphone verso Federico-Atropo che disse:

«Ciao maggiore Longobucco! Come vedi, ora la mia vendetta è compiuta, non sentirai più parlare di me!» –

<<È da tanto tempo che ormai Atropo non dà più notizie di sè. Molto probabilmente, i nostri sospettati si sono accorti di essere pedinati. Soprattutto Federico Bond. Faccio sempre affidamento ai suoi uomini affinché prima o poi riusciremo a smascherarlo. Sono convinto che i suoi alibi siano tutti creati ad hoc>>, disse Rusmini.

<<Certamente capitano!>>, confermò il Capo Ris Vignati.

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